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Saturday, July 7, 2018

Index of /resources/progetti/corsi_moduli/ita_a2/modules/gramm/5


 

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/resources/progetti/corsi_moduli/ita_a2/modules/gramm/5

[ICO]









[TXT]Passato prossimo_accordo.htm


[TXT]Preposizioni_articolate.htm


[DIR]_vti_cnf/


[TXT]altri_modi_tempo.htm


[TXT]avverbi_tempo.htm


[TXT]congiunzioni_temporali.htm


[TXT]imperfetto_pp.htm


[TXT]indicativo_imperfetto_forma.htm


[TXT]indicativo_imperfetto_uso.htm


[TXT]passato prossimo_ausiliare.htm


[TXT]passato prossimo_introduzione.htm


[TXT]preposizione_a.htm


[TXT]preposizione_da.htm


[TXT]preposizione_fino a.htm


[TXT]preposizione_in.htm


[TXT]preposizione_su.htm


[TXT]preposizione_verso.htm

[TXT]preposizione di.htm


[TXT]preposizione fra_tra.htm

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    l passato prossimo: introduzione

Il passato prossimo si utilizza per indicare un fatto avvenuto nel passato ma ancora vicino al presente:
Oggi mi sono alzato alle sette e mezzo.
Ieri sono andato al cinema.
Sabato scorso ho comprato un motorino.
- È formato dall'indicativo presente degli ausiliari avere o essere seguito dal participio passato del verbo da coniugare:
avere essere
Indic. pres. Participio passato Indic. pres. Participio passato
ho amato/temuto/servito sono arrivato/nato/partito
hai amato/temuto/servito sei arrivato/nato/partito
ha amato/temuto/servito è arrivato/nato/partito
abbiamo amato/temuto/servito siamo arrivato/nato/partito
avete amato/temuto/servito siete arrivato/nato/partito
hanno amato/temuto/servito sono arrivato/nato/partito
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Il passato prossimo: verbo ausiliare

- L'ausiliare avere si usa per formare i tempi composti:
► di sé stesso:
Oggi ho avuto una riunione molto importante.
► Dei verbi transitivi, ossia quelli che possono essere seguiti da un complemento oggetto (tranne quando presentano usi riflessivi):
Ho mangiato una pasta con le acciughe.
Hai finito i compiti?
- Invece, l'ausiliare essere si usa per formare i tempi composti:
► di sé stesso:
Oggi sono stata a Fratta Terme.
In che periodo sei stata a Berlino?
► Della maggior parte dei verbi intransitivi, tra essi quelli che indicano uno stato (stare) o un movimento come andare, partire, tornare, venire, uscire, ecc.:
Ieri sono andato al cinema.
Il 20 di luglio siamo partiti per Lampedusa.
A che ora sei uscito ieri pomeriggio?
► Dei verbi riflessivi come alzarsi, lavarsi, pettinarsi, ecc.:
Annamaria si è alzata tardi questa mattina.
Oggi non ti sei pettinato.

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  L'indicativo imperfetto: uso

L'indicativo imperfetto ha i seguenti usi:
► si utilizza generalmente per descrivere eventi, circostanze, situazioni e stati passati:
Ignazio era molto alto.
La casa di Giorgio era di pietra.
Ogni volta che andavamo in montagna, pioveva.
Mia zia Roberta era sempre molto contenta.
► Si utilizza anche per descrivere azioni abituali nel passato; in questo caso, è di solito accompagnato da avverbi ed espressioni temporali come normalmente, di solito, sempre, prima, anni fa, ecc.:
Anni fa i giovani facevano il bagno nei fiumi.
Prima le macchine erano meno veloci.
► È spesso usato per dare suggerimenti o proporre attività in modo cortese:
– Cosa possiamo fare questa sera?
– Ah! Potevamo noleggiare un film e guardarlo a casa dopo cena.

– Desiderava qualcosa, signora?
– Sì, venivo per chiederle un consiglio su questo programma informatico.
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  L'indicativo imperfetto: forma

L'indicativo imperfetto si forma aggiungendo alla radice dell'infinito (cant- per cantare, tem- per temere e serv- per servire) le desinenze corrispondenti dell'imperfetto che sono -avo, -avi, -ava, -avamo, -avate,
-avano per la prima coniugazione, -evo, -evi, -eva, -evamo, -evate, -evano per la seconda e -ivo, -ivi, -iva,
-ivamo, -ivate, -ivano per la terza:
-are (cantare) -ere (temere) -ire (servire)
cant-avo tem-evo serv-ivo
cant-avi tem-evi serv-ivi
cant-ava tem-eva serv-iva
cant-avamo tem-evamo serv-ivamo
cant-avate tem-evate serv-ivate
cant-avano tem-evano serv-ivano
L'imperfetto è un tempo sostanzialmente regolare. Gli unici casi di irregolarità sono i seguenti:
dire essere fare
dicevo ero facevo
dicevi eri facevi
diceva era faceva
dicevamo eravamo facevamo
dicevate eravate facevate
dicevano erano facevano
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  Passato prossimo e indicativo imperfetto

Il passato prossimo si usa per raccontare fatti che sono avvenuti nel passato:

Quest'anno il tasso di disoccupazione è aumentato.
Questa mattina mi sono alzato alle otto.
L'anno scorso sono andato in Umbria.

L'imperfetto si utilizza generalmente per descrivere eventi, circostanze, situazioni e stati passati:

Mio nonno Michele era molto alto.
Ricordo che la zia Andreina era sempre allegra.
La casa al mare era a due piani.
Ogni volta che andavamo in montagna, pioveva.

- L'indicativo imperfetto contestualizza temporalmente la descrizione di un'azione puntuale simultanea; si usa spesso quando si descrive o si racconta un evento:

Mentre uscivo da casa, ho incontrato il mio vecchio insegnante di latino.
Mentre eravamo al ristorante, c'è stata una simulazione antincendio.
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  Altri modi per esprimere il tempo

Oltre agli avverbi di tempo, esistono altre categorie grammaticali usate per esprimere il tempo:
► le locuzioni di frequenza spesso, a volte, ogni tanto, una volta/due volte... alla settimana/al mese/all'anno, ecc.:
In inverno vado spesso a sciare.
Una volta alla settimana faccio colazione in pasticceria.
Le locuzioni che esprimono futuro: fra/tra due giorni/una settimana/un mese, dopodomani, il giorno dopo:
Fra/Tra un mese devo andare dallo psicologo.
Dopodomani
c'è la riunione di condominio.
► Le locuzioni che indicano il momento della giornata come di giorno, di mattina, di pomeriggio, di sera, di notte, ecc.:
Di pomeriggio andrò dal fiorista.
Mi piace lavorare di notte.
- Esistono anche alcuni nomi che fanno riferimento a questioni temporali:
settimana, mese, anno, secolo, ecc.:
Questa settimana sono andata tre volte in palestra.
L'anno scorso è stato bisestile.
I nomi settimana, mese, anno, secolo, ecc. possono essere modificati dagli aggettivi passato/-ta, scorso/-sa e prossimo/-ma:
L'anno scorso mi sono laureata in medicina.
La settimana prossima faremo un viaggio in Svezia.
► I giorni della settimana (lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica):
Lunedì andrò al cinema.
Domenica scorsa abbiamo fatto una scampagnata.
► I mesi dell'anno (gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre):
In gennaio nevica molto ad Aosta.
Non mi piace andare in vacanza in agosto.
► Le stagioni (primavera, estate, autunno e inverno):
In estate vado tutti i giorni al mare.
L'autunno è la mia stagione preferita.
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  Le preposizioni articolate

Le preposizioni articolate si ottengono dall'unione di una preposizione semplice con un articolo determinativo:
Preposizione semplice
Articolo determinativo
il lo l' la i gli le
a al allo all' alla ai agli alle
con
 
con il
col
con lo con l'
coll'
con la con i
coi
con gli con le
da dal dallo dall' dalla dai dagli dalle
di del dello dell' della dei degli delle
in nel nello nell' nella nei negli nelle
su sul sullo sull' sulla sui sugli sulle
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  Il passato prossimo: accordo

► Quando il passato prossimo è composto con l'ausiliare avere, il participio passato è generalmente invariabile, ossia non concorda in genere e numero con gli altri elementi della frase:
Francesca e Giovanni hanno comperato un'auto nuova.
Diletta ha lavorato molto.
- Tuttavia, se il passato prossimo con avere è preceduto da un pronome atono complemento oggetto di terza persona (lo, la, li, le), il participio passato concorda in genere e numero con il pronome:
– Ti piacciono questi stivali?
– Sì, dove li hai comperati?

– Quando hai mangiato il dolce?
L'ho mangiato ieri.

– Che belle queste fragole!
Le ho appena comprate.
► Quando il passato prossimo è composto con l'ausiliare essere, il participio passato concorda in genere e numero con il soggetto della frase:
Carla è andata a Parigi in macchina.
Giacomo e Alvise sono partiti per l'America.
- Lo stesso accade con i verbi riflessivi:
Le bambine si sono divertite molto al parco giochi.
I miei pesci si sono ammalati.
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  La preposizione a

Quando la preposizione a è seguita dall'articolo determinativo si contrae nel seguente modo:
Preposizione semplice
Articolo determinativo
il lo l' la i gli le
a al allo all' alla ai agli alle
La preposizione a presenta i seguenti usi locativi e temporali:
► con i verbi di movimento come andare, tornare, arrivare, ecc. indica direzione o destinazione (moto a luogo):
Oggi fa molto caldo. Andiamo al mare?
Quando arriviamo al supermercato, mi compero delle caramelle.
Con questo uso accompagna normalmente i nomi di paesi e città, piccole isole (Lampedusa, Malta, Maiorca, ecc.) e alcuni piccoli Stati (Monaco, San Marino, Cuba, ecc.):
Il mercoledì vado a Salerno per lavoro.
Quest'estate siamo andati a Lampedusa.
- Quando il luogo da indicare è rappresentato da un nome comune non esistono dei criteri sistematici da seguire; normalmente si dice:
andare a casa, a letto, a scuola, a teatro, ecc.
andare al bar, al cinema, al mare, al mercato
andare allo stadio, al supermercato, all'università
In alcuni casi, la preposizione a si può alternare con la preposizione in:
andare al/in bagno, alla/in stazione, all'/in aeroporto
► Indica il luogo in cui si trova qualcuno o qualcosa, o dove avviene un fatto (stato in luogo):
Lavoro al terzo piano di questo edificio.
Sono al cinema.
Con questo uso accompagna normalmente i nomi di paesi e città, piccole isole (Eolie, Lampedusa, Malta, Maiorca, ecc.) e alcuni piccoli Stati (Monaco, San Marino, Cuba, ecc.):
Vivo a Perugia da tre anni.
Sono a Monaco per affari.
- Quando il luogo da indicare è rappresentato da un nome comune non esistono dei criteri sistematici da seguire; normalmente si dice:
essere a letto, a scuola, a teatro
essere al bar, al cinema, al mare, al mercato
essere allo stadio, al supermercato, all'università
In alcuni casi, la preposizione a si può alternare con la preposizione in:
sono al/in bagno
sono alla/in stazione
sono all'/in aeroporto
sono a casa/in casa
- Se il nome comune è accompagnato da un complemento che lo determina, la preposizione a presenta la forma articolata:
Sono alla biblioteca comunale di Imola.
Sono alla pizzeria vicino a casa tua.
► In correlazione con la preposizione da, si usa per indicare il luogo e il momento in cui termina o si interrompe un'azione:
Da Forlì a Bologna ci sono sessanta chilometri.
Il programma "Il ruggito del coniglio" va in onda dal lunedì al venerdì, dalle otto alle nove e mezza di mattina.
► Si usa insieme agli articoli determinativi per esprimere l'ora esatta in cui succede qualcosa:
Domani mi alzerò alle sette del mattino.
Il telegiornale comincia alle otto di sera.
► Si usa con i nomi dei mesi per indicare il momento in cui succede qualcosa o si svolge un'azione:
Vanio compie gli anni a marzo.
Quest'anno vado in vacanza a dicembre.
- Con questo uso la preposizione a si alterna con la preposizione in.
► Insieme ai nomi mezzogiorno e mezzanotte indica il momento del giorno in cui succede qualcosa o si svolge un'azione:
Ci vediamo domani a mezzogiorno?
Ieri ho finito di lavorare a mezzanotte.
► Indica la distanza alla quale si trova qualcosa o qualcuno nello spazio e nel tempo:
La pizzeria Orsucci è a un chilometro da qui.
Venezia è a mezz'ora da Padova.

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  La preposizione da

Quando la preposizione da è seguita dall'articolo determinativo si contrae nel seguente modo:
Preposizione semplice
Articolo determinativo
il lo l' la i gli le
da dal dallo dall' dalla dai dagli dalle
- La preposizione da si utilizza principalmente per indicare il punto di origine:
nello spazio, seguita da nomi di città, regioni, paesi o qualsiasi parola che indichi un luogo:
Sono appena arrivato dalla Sicilia.
Da dove vieni?
Dal Portogallo.
Nel tempo, seguita da nomi di anni, mesi, ore, fatti ed eventi o espressioni che indicano tempo:
Il museo è aperto dalle nove di mattina.
Da marzo avrò trent'anni.
Quando si utilizza con i valori menzionati, da compare abitualmente in correlazione con la preposizione a:
Dalle quattro alle otto sono impegnata.
Da Bologna a Milano il treno impiega un'ora.
- Con i verbi di movimento come andare, tornare, arrivare, ecc. indica direzione o destinazione (moto a luogo) quando il luogo verso cui si va è indicato da una persona (nomi propri e comuni di persona e pronomi personali):
Oggi devo andare da Luisella.
Se stai male, vai dal dottore.
Quando vai da lui?
Come si può osservare dagli esempi, si usa la preposizione da semplice davanti ai nomi propri e ai pronomi personali, mentre davanti ai nomi comuni presenta la forma articolata.

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  La preposizione fino

La preposizione fino seguita dalla preposizione a si utilizza per indicare:
► il luogo in cui termina o si interrompe un'azione o il limite di un movimento:
Per arrivare allo stadio devi continuare tutto dritto fino all'ultimo semaforo.
Perché non saliamo fino a quel castello?
► Il momento in cui termina un'azione:
Il mio contratto di lavoro dura fino al 25 di settembre.
Non posso riceverti fino a domani.
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  La preposizione in

Quando la preposizione in è seguita dall'articolo determinativo si contrae nel seguente modo:
Preposizione semplice
Articolo determinativo
il lo l' la i gli le
in nel nello nell' nella nei negli nelle
La preposizione in presenta i seguenti usi locativi e temporali:
► con i verbi di movimento come andare, tornare, arrivare, ecc. indica direzione o destinazione (moto a luogo):
Domani andiamo in montagna?
Quando arrivo in centro, ti chiamo.
- Con questo uso accompagna normalmente i nomi di continenti, Stati, regioni e grandi isole:
Sabato prossimo vado in Asia per una ricerca.
Quest'estate siamo andate in Sicilia per festeggiare il nostro compleanno.
- Anche con i nomi di vie, viali, corsi e piazze:
Vado in via Godoli.
Siamo andate in piazza San Marco.
- Quando il luogo da indicare è rappresentato da un nome comune non esistono dei criteri sistematici da seguire; normalmente si dice:
andare in libreria, in centro, in montagna, in palestra
andare in piscina, in ufficio, in videoteca, in enoteca
- In alcuni casi, la preposizione in si può alternare con la preposizione a:
andare in/al bagno, in/alla stazione, in/all'aeroporto
► Indica il luogo in cui si trova qualcuno o qualcosa, o dove avviene un fatto (stato in luogo):
Lavoro in Francia.
Sono in montagna.
- Con questo uso accompagna normalmente i nomi di continenti, Stati, regioni e grandi isole:
Viviamo in Europa.
Sono nata in Toscana.
- Quando il luogo da indicare è rappresentato da un nome comune non esistono dei criteri sistematici da seguire; normalmente si dice:
essere in automobile, in centro, in discoteca
essere in pizzeria, in gelateria, in treno
- In alcuni casi, la preposizione in si può alternare con la preposizione a:
sono in/al bagno, in/alla stazione, in/all'aeroporto, in banca/alla banca, ecc.
► Si usa con i nomi dei mesi e delle stagioni per indicare il momento in cui succede qualcosa o si svolge un'azione:
In autunno cadono le foglie.
Quest'anno vado in vacanza in febbraio.
- Nel caso del mesi la preposizione in si alterna con la preposizione a.
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  La preposizione su

Quando la preposizione su è seguita dall'articolo determinativo si contrae nel seguente modo:
Preposizione semplice
Articolo determinativo
il lo l' la i gli le
su sul sullo sull' sulla sui sugli sulle
Come le preposizioni a e in, anche la preposizione su indica il luogo in cui si trova qualcuno o qualcosa aggiungendo però il significato di 'sopra a':
Il gatto è sull'albero.
– Hai visto la mia penna?
– Sì, è sul tavolo in cucina.

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  La preposizione verso

La preposizione verso introduce un complemento di moto a luogo con il significato di 'in direzione di':
È tardi; io vado verso casa.
Alle tre ci avviamo verso la stazione.
- Si usa per esprimere una posizione imprecisa nel tempo ed equivale a più o meno, ecc.:
Ci vediamo verso le tre.
L'incidente è avvenuto verso le sei di mattina.
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  La preposizione di

Quando la preposizione di è seguita dall'articolo determinativo si contrae nel seguente modo:
Preposizione semplice
Articolo determinativo
il lo l' la i gli le
di del dello dell' della dei degli delle
La preposizione di si utilizza per indicare:
► possesso o attribuzione:
Questo libro è di Katia.
I fondi del caffè fanno bene alle piante.
► La materia con cui è fatta qualcosa:
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  Le preposizioni fra e tra

Le preposizioni fra e tra si possono utilizzare per indicare:
► la posizione di qualcuno o qualcosa nello spazio rispetto a due o più punti di riferimento:
Fra/Tra la farmacia e il negozio di abbigliamento c'è un chiosco.Adesso sono fra/tra i due bar di via Arleotti.
► Il lasso di tempo durante il quale si svolge un evento:
– A che ora pranzi di solito?
Fra/Tra l'una e le due.
► Il momento a partire dal quale accadrà qualcosa; può combinarsi con unità di tempo più o meno lunghe: due minuti, tre ore, cinque giorni, due settimane, un anno, ecc.:
Fra/Tra due minuti inizia la gara.
Fra/Tra cinque giorni Angela partorisce.
A Chiara piacciono tantissimo i gioielli d'argento.
Sui pavimenti di legno cammino scalza.
► Il tema di un libro, una conferenza, un discorso, un film, ecc.:
Il libro Of Woman Born di Adrienne Rich tratta dell'istituto della maternità.
Ieri il professore ha parlato di bioetica.
► Il momento in cui accade qualcosa:
Di mattina vado a correre al parco vicino a casa.
D'
inverno di solito vado in piscina termale.

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