CI con i verbi: “esserci” e i suoi fratelli
Completiamo la nostra narrazione della complessa vita del signor ci dedicando quest’ultimo approfondimento alla parte più indecifrabile, per così dire, del suo uso. O perlomeno a quella meno semplice da spiegare. Eh, sì, perché parliamo soprattutto, in questo caso, di espressioni idiomatiche in cui è difficile rendere conto dell'esatto valore di questo ci. Parliamo della funzione di ci con i verbi essere e avere, nonché dei cosiddetti verbi pronominali (o procomplementari), in cui l’unione stabile di un verbo con la particella ci (da sola o in combinazione con altri pronomi) dà vita di fatto ad un verbo che ha un senso proprio, diverso da quello originario. Ovviamente si tratta appena di accenni, non certo di una trattazione esauriente! L’elenco sarebbe troppo lungo...
- Esserci. Questo è probabilmente il più comune e popolare di tutti i ci. Lo usiamo in continuazione per dire che qualcosa è in un certo luogo, esiste, si trova, succede, eccetera. Esempi: Chi c'era ieri sera alla festa? Meno male che ci sei tu! C'era una volta… Cosa c'è? Mi sembri spaventata. Nella sua Grammatica di riferimento dell'italiano contemporaneo (p. 199), G. Patota chiama “presentativo” questo ci, proprio perché serve a segnalare, in qualche modo, la presenza di qualcuno o qualcosa.
- Averci. Molto comune anche l'uso di ci con il verbo avere, che anzi diventa obbligatorio in presenza di pronomi complemento atoni, in espressioni come: Hai la chiave di casa? Si, ce l'ho. Signore, mi scusi, Lei ha la patente? No, non ce l'ho.
- Vederci, sentirci, eccetera… Valore analogo ad esserci ha anche nelle locuzioni sentirci, vederci, metterci, volerci, entrarci, starci, correrci. Di metterci e volerci, e della loro differenza, ci siamo già almeno parzialmente occupate in un'altra nota. Facciamo ancora qualche esempio: Sono così raffreddata che non ci sento neppure più molto bene; Alla mia età ormai senza occhiali non ci vedo quasi nulla! Ma questo discorso che c'entra, scusa? Facciamo un regalo a Daniela: ci stai? Tra me e mio fratello ci corrono tre anni.
- Farcela, avercela, mettercela. È stata dura, ma ce l'ho fatta! ( = riuscire a fare qualcosa) Ma perché ce l'hai con me? ( = essere in collera con qualcuno) Mi spiace, ce l'ho messa proprio tutta, ma senza risultato. ( = impegnarsi)
Questi, lo ripetiamo, sono solo alcuni esempi: l’elenco potrebbe essere molto più lungo. Ma per oggi basta, non vi pare? E ora, lasciateci qualche esempio!Sgrammitaliano - Lezioni di italiano online