i comparativi e superlativi

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Morfologia: i comparativi e superlativi particolari di buono, cattivo, grande, piccolo, alto e basso

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI BUONO, CATTIVO, GRANDE, PICCOLO, ALTO E BASSO

Gli aggettivi qualificativi buono, cattivo, grande e piccolo hanno una forma regolare per il comparativo e il superlativo (più buono, buonissimo, più grande, grandissimo, più cattivo, cattivissimo, più piccolo, piccolissimo, più alto, altissimo, più basso, bassissimo) e una particolare derivante dal latino (migliore, ottimo, maggiore, massimo, peggiore, pessimo, minore, minimo, superiore, supremo, inferiore, infimo…).
Iniziamo dal comparativo di maggioranza regolare e particolare.

POSITIVO	COMPARATIVO MAGGIORANZA
POSITIVO	REGOLARE	PARTICOLARE
buono	più buono	migliore
cattivo	più cattivo	peggiore
grande	più grande	maggiore
piccolo	più piccolo	minore
alto	più alto	superiore
basso	più basso	inferiore

Continuiamo con il superlativo assoluto regolare e particolare.

POSITIVO	SUPERLATIVO ASSOLUTO
POSITIVO	REGOLARE	PARTICOLARE
buono	buonissimo	ottimo
cattivo	cattivissimo	pessimo
grande	grandissimo	massimo
piccolo	piccolissimo	minimo
alto	altissimo	supremo (sommo)
basso	bassissimo	infimo

Infine vediamo il superlativo relativo regolare e particolare.

POSITIVO	SUPERLATIVO RELATIVO
POSITIVO	REGOLARE	PARTICOLARE
buono	il più buono	il migliore
cattivo	il più cattivo	il peggiore
grande	il più grande	il maggiore
piccolo	il più piccolo	il minore
alto	il più alto	il superiore
basso	il più basso	l’inferiore

ATTENZIONE: non sono ammessi errori del tipo: più maggiore, più minore, più superiore, più peggiore…

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Morfologia: i superlativi assoluti in -errimo e in -entissimo

I SUPERLATIVI ASSOLUTI IN -ERRIMO

Alcuni aggettivi qualificativi formano il superlativo assoluto aggiungendo al tema il suffisso -errimo.

Si tratta di forme dotte derivate dal latino. Vediamo qualche esempio.

AGGETTIVO POSITIVO	AGGETTIVO SUPERLATIVO
acre	acerrimo
salubre	saluberrimo
aspro	asperrimo
integro	integerrimo
misero	miserrimo
celebre	celeberrimo

I SUPERLATIVI ASSOLUTI IN -ENTISSIMO

Alcuni aggettivi qualificativi che terminano in -dico, -fico e -volo formano il superlativo assoluto aggiungendo al tema il suffisso -entissimo.

Anche in questo caso si tratta di forme dotte.

AGGETTIVO POSITIVO	AGGETTIVO SUPERLATIVO
benevolo	benevolentissimo
malevolo	malevolentissimo
benefico	beneficentissimo
malefico	maleficentissimo
maledico	maledicentissimo
munifico	munificentissimo

Morfologia: il grado superlativo dell’aggettivo qualificativo

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IL GRADO SUPERLATIVO DELL’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

L’aggettivo qualificativo è di grado superlativo quando esprime una qualità posseduta al massimo livello.

Il superlativo può essere assoluto o relativo.

IL SUPERLATIVO ASSOLUTO

Il superlativo assoluto indica una qualità posseduta al massimo grado senza confronti.

Esempi: amatissimo, famosissimo, bellissimo…

LA FORMAZIONE DEL SUPERLATIVO ASSOLUTO

Il superlativo assoluto si forma:

aggiungendo alla radice dell’aggettivo i suffissi -issimo, -issima, -issimi, -issime.

Esempi: altissimo, altissima, altissimi, altissime…

premettendo all’aggettivo di grado positivo gli avverbi molto, assai, veramente, estremamente, eccezionalmente, straordinariamente, proprio, davvero…

Esempi: molto alto, assai alto, veramente alto, proprio alto, davvero alto…

premettendo all’aggettivo di grado positivo prefissi come arci-, stra-, iper-, sovra-, extra-, ultra-, super-…

Esempi: arcinoto, stranoto, extrafondente, ultranoto, superesperto…

ripetendo due volte l’aggettivo di grado positivo.

Esempi: piccolo piccolo, dolce dolce, lungo lungo, alto alto…

accompagnando l’aggettivo positivo con un altro aggettivo di significato affine.

Esempi: ubriaco fradicio, stanco morto, pieno zeppo…

IL SUPERLATIVO RELATIVO

Il superlativo relativo indica una qualità posseduta al massimo o al minimo livello rispetto a un gruppo di persone, animali o cose.

REGOLA PRATICA: il superlativo relativo si forma premettendo l’articolo determinativo al comparativo di maggioranza o di minoranza.

Esempi.

Martina è la più educata della sua classe.

In questo caso Martina non è la ragazza più educata in assoluto ma della sua classe cioè di un gruppo.

Sandro è il meno studioso dei compagni.

Sandro è il meno studioso all’interno del gruppo costituito dai suoi compagni.

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Morfologia: il grado comparativo dell’aggettivo qualificativo

IL GRADO COMPARATIVO DELL’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

L’aggettivo qualificativo è di grado comparativo quando esprime un paragone, un confronto, fra due termini chiamati rispettivamente primo e secondo termine di paragone.

Il confronto può avvenire:

fra due elementi rispetto alla medesima qualità. E’ il caso del paragone fra due sostantivi.

Esempio.

Alessia è più brava di Orietta nelle equazioni.

In questo caso si confrontano Alessia (primo termine di paragone) e Orietta (secondo termine di paragone) rispetto alla stessa materia (le equazioni).

fra due qualità rispetto al medesimo elemento. E’ il caso del paragone fra due aggettivi.

Esempio.

Luigi è più furbo che studioso.

In questo caso si confrontano gli aggettivi furbo (primo termine di paragone) e studioso (secondo termine di paragone).

Il comparativo può essere di maggioranza, di minoranza e di uguaglianza.

COMPARATIVO DI MAGGIORANZA

Il primo termine di paragone possiede la qualità espressa dall’aggettivo qualificativo in misura maggiore rispetto al secondo termine di paragone.

Il comparativo di maggioranza si forma premettendo all’aggettivo qualificativo l’avverbio più e la preposizione semplice di o la congiunzione che al secondo termine di paragone.

Esempi.

La torta alla crema è più dolce della crostata di fragole.

La torta alla crema: primo termine di paragone.

Più dolce: aggettivo di grado comparativo.

Della crostata di fragole: secondo termine di paragone.

Alessandro è più simpatico che studioso.

Più simpatico: aggettivo di grado comparativo e primo termine di paragone

Che studioso: secondo termine di paragone.

COMPARATIVO DI MINORANZA

Il primo termine di paragone possiede possiede la qualità espressa dall’aggettivo qualificativo in misura minore rispetto al secondo termine di paragone.

Il comparativo di minoranza si forma premettendo all’aggettivo qualificativo l’avverbio meno e la preposizione semplice di o la congiunzione che al secondo termine di paragone.

Esempi.

La torta alla crema è meno dolce del budino al cioccolato.

La torta alla crema: primo termine di paragone.

Meno dolce: aggettivo di grado comparativo.

Del budino al cioccolato: secondo termine di paragone.

Alessandro è meno simpatico che studioso.

Meno simpatico: aggettivo di grado comparativo e primo termine di paragone

Che studioso: secondo termine di paragone.

COMPARATIVO DI UGUAGLIANZA

Il primo termine di paragone possiede la qualità espressa dall’aggettivo qualificativo nella stessa misura di quella espressa dal secondo termine di paragone.

Il comparativo di uguaglianza si forma premettendo gli avverbi tanto o così all’aggettivo qualificativo e gli avverbi come o quanto al secondo termine di paragone.

ATTENZIONE: spesso gli avverbi tanto o così (davanti all’aggettivo qualificativo) sono sottintesi.

Esempi.

Il gatto è (tanto) fedele quanto il cane.

Il gatto: primo termine di paragone.

(Tanto) fedele: aggettivo di grado comparativo.

Quanto il cane: secondo termine di paragone.

Martina è (così) preparata come simpatica.

(Così) preparata: aggettivo di grado comparativo e primo termine di paragone.

Come simpatica: secondo termine di paragone.

ATTENZIONE: i comparativi di maggioranza e minoranza possono essere rafforzati da alcuni avverbi da mettere prima degli avverbi più e meno. Si tratta degli avverbi molto, parecchio, un po’, assai, abbastanza…

Esempi.

Carlo è molto più alto di Lino.

Vanessa è molto meno simpatica di Lorella.
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Morfologia: i gradi dell’aggettivo qualificativo

I GRADI DELL’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

L’aggettivo qualificativo esprime la qualità della persona, animale o cosa a cui si riferisce.

Spesso è necessario anche specificare la misura di questa qualità.

Per esprimere tale qualità l’aggettivo può utilizzare tre gradi diversi:

GRADO POSITIVO
GRADO COMPARATIVO
GRADO SUPERLATIVO

Il grado positivo dell’aggettivo qualificativo esprime solo l’esistenza di una determinata qualità o, meglio, esprime una qualità semplice del sostantivo a cui si riferisce senza fare confronti.

Esempi.

Antonio ha un fratello simpatico.

Marta è felice di andare a scuola.

La maestra rimprovera l’alunno distratto.

Il grado comparativo esprime la qualità attraverso un paragone fra due elementi diversi.

Ci sono tre forme diverse di comparativo: maggioranza, minoranza e uguaglianza.

Esempi.

Luisa è più alta di Marisa.

Luisa è meno alta di Marisa

Luisa è tanto alta quanto Marisa.

Il grado superlativo esprime il massimo livello di una qualità.

Ci sono due forme di superlativo: assoluto e relativo.

Esempi.

Marco è simpaticissimo.

Marco è il più simpatico dei miei compagni di classe.

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Morfologia: l’aggettivo con funzione avverbiale

L’AGGETTIVO CON FUNZIONE AVVERBIALE

L’aggettivo qualificativo può essere usato come avverbio cioè con la funzione di modificare il verbo.

Esempi: camminare piano, camminare veloce, parlare piano, parlare forte, tenere duro, guardare dritto…

Morfologia: l'aggettivo sostantivato -

GLI AGGETTIVI SOSTANTIVATI

L’aggettivo qualificativo, come ogni parte del discorso, può essere sostantivato cioè assumere la funzione di nome (sostantivo) all’interno della frase grazie all’articolo.

Esempi: i poveri, i ricchi, i sani, i malati, i buoni, i cattivi, gli intelligenti, gli sciocchi…

In particolare gli aggettivi sostantivati vengono utilizzati: